Forest assessment: biomass as energy resource

Faber è un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, misura 16.1.01 “Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità in agricoltura”, Focus Area 5E. Il Piano ha durata biennale (settembre 2019-novembre 2021) e vede come partner Azienda Agraria Sperimentale Stuard, il CINSA – Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali, il Consorzio Comunalie Parmensi, le imprese boschive FIREWOOD e FIREPACK, il Centro di Formazione Sperimentazione e Innovazione Vittorio Tadini (CFSIVT), le Comunalie di San Vincenzo-Rovinaglia, Pontolo, Santa Maria Valdena e Baselica, ed il Consorzio della Bonifica Parmense.

L’obiettivo generale del progetto FABER è rivolto alla realizzazione di un processo che basandosi su moderni sistemi di rilievo ed inventariazione delle risorse forestali favorisca da un lato una corretta pianificazione e gestione efficiente e sostenibile della biomassa forestale (residuale e non); dall’altro consenta di intervenire attivamente sul ciclo del carbonio arrestando la fase di degradazione dei residui legnosi, attraverso la loro carbonizzazione, convertendoli in biochar ed energia.

Tale risultato potrà essere perseguito attraverso una serie di obiettivi specifici, tra cui:

  • Sviluppo di metodologie per il monitoraggio (LIDAR), l’inventariazione e la costruzione di scenari in tempo reale sulla produttività delle risorse forestali;
  • Miglioramento della pianificazione e gestione integrata della filiera foresta-legno-energia finalizzata all’aumento della sostenibilità delle risorse mediante applicazione di tecnologie geomatiche e modellistiche;
  • Introduzione all’interno della filiera bosco-legno-energia di un sistema innovativo e brevettato per la carbonizzazione degli scarti ed il successivo utilizzo del biochar come ammendante, con ricadute ambientali e climatiche;
  • Sequestramento del carbonio in forma stabile e permanente nel suolo, attraverso la carbonizzazione della biomassa vegetale (decomposizione termochimica), favorendo una riduzione della mineralizzazione e riducendo la perdita per dilavamento della sostanza organica.

Il Piano FABER si propone di supportare un efficace sistema di gestione e sfruttamento delle biomasse forestali relativo ad una parte delle aree boschive gestita dal Consorzio Comunalie Parmensi. I risultati attesi sono i seguenti:

  • ottenere un uso più efficiente delle risorse naturali atto a favorire la competitività delle aziende forestali;
  • ottenere nuove e più accurate stime della massa legnosa presente e del loro stock di carbonio, che una volta modellizzate garantiranno pianificazioni del territorio boschivo più efficaci e meno onerose;
  • ottenere sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili a bassa emissione di inquinanti;
  • ottenere un ammendante (biochar, ossia il residuo solido carbonioso) da applicare su terreni destrutturati ed improduttivi o su terreni forestali per favorire l’incremento di comunità microbiche, in particolare fungine, utili alle piante.

Il progetto include l’attività di formazione e consulenza per le aziende agricole secondo la Misura 1 e Misura 2 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna.

Sito internet del progetto: www.faberpsr.it

Coordinatore: Roberto Reggiani, Azienda Agraria Sperimentale Stuard

Responsabile Tecnico-Scientifico: Nelson Marmiroli, Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (CINSA)

Durata: 09/2019 – 11/2021

Budget: 176.428,74 euro

Website Commissione Europea – FEASR: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=LEGISSUM:l60032

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Altri progetti:

BIANCOSEME
Il progetto mira ad incrementare i risultati ottenuti durante il progetto “Linee guida per il contrasto della fusariosi dell’aglio bianco piacentino” da cui era emerso il ruolo centrale assunto dal “seme” dell’aglio nella prevenzione della diffusione della fusariosi, attraverso la messa a punto di interventi di miglioramento delle macchine per la preparazione del seme, l'identificazione di metodi di sanificazione dei bulbi e la messa a punto di trattamenti innovativi di concia del seme.
SALVIBIO
Il progetto SalViBio ha l’obiettivo primario di valorizzare la biodiversità viticola del comprensorio dei Colli Piacentini per migliorare la competitività delle produzioni vitivinicole del territorio, oggi fortemente condizionata dal cambiamento climatico. Vitigni autoctoni, minori o di territorio si pongono come strumenti di innovazione per l’identificazione di nuove tipologie di prodotto, sfruttando la diversa resilienza dei genotipi e adottando protocolli gestionali volti a massimizzare il valore aggiunto del processo vitivinicolo.
IDRA
Il Progetto mira a sperimentare modalità innovative di difesa fitosanitaria contro il ragnetto rosso per la filiera del pomodoro da industria. I risultati attesi con l’attuazione del progetto sono la messa a punto e la diffusione di linee guida aggiornate ed efficaci per la difesa fitosanitaria finalizzata alla lotta al ragnetto rosso nella filiera del pomodoro, attraverso la limitazione degli interventi fitosanitari a quelli di sicuro successo.
W2FLY2FEED
L’obiettivo del piano è la valorizzazione di scarti vegetali attraverso la loro trasformazione in alimento di elevata qualità per il settore avicolo. Verrà attuato un percorso di filiera che prevedrà la trasformazione e nobilitazione degli scarti di aziende ortofrutticole e cerealicole biologiche per mezzo di insetti da impiegare per l’integrazione dell’alimentazione di volatili da cortile, la conservazione del valore aggiunto delle produzioni, la minimizzazione degli sprechi e limitazione concreta dell’impatto ambientale, per arrivare fino al coinvolgimento di realtà di commercializzazione e all’incontro con il consumatore finale.
2 FATE
L’obiettivo del piano 2FATE (Footprint of forestry Agriculture To improve Ecosystem services) è quello di studiare come il ripristino di sistemi di agroforestazione, in cui la gestione di specie arboree perenni è consociata alla diffusione di varietà autoctone di piccoli frutti e/o pascoli nella stessa unità di superficie, permetta di migliorare l’impronta ambientale dei sistemi forestali.